Una "b" seguita dai puntini sospensivi può essere ingiuria? Sì, se rivolta all’ex moglie in un contesto non proprio amichevole
di Marina Crisafi – Può l’iniziale di una parola seguita da puntini sospensivi integrare il reato di ingiuria? Per la Cassazione sì, se il contesto in cui è stata espressa mostra inequivocabilmente l’intento offensivo. È quanto ha affermato il Palazzaccio, con la sentenza n. 44145/2015 depositata ieri (qui sotto allegata) in una vicenda tra due ex coniugi, i quali continuavano ad avere rapporti conflittuali, culminati, in una delle tante liti, con l’invio di un sms da parte dell’uomo con su scritto “stai attenta a quello che fai tu b…”.
Sentendosi additata come donna di malaffare l’ex lo ha trascinato in tribunale per sentirlo condannare per il reato di ingiuria.
L’uomo però non ci sta e sostiene che una lettera dell’alfabeto seguita dai puntini di sospensione, anche se inserita i…
Fonte: Studio Cataldi – News giuridiche